Infausto giorno da cui mi devo guardare scagiona il segreto che cela la mia anima scura. Il peso del vuoto è il mio dolore, ma se mi consegnassi alla morte rivestirei pure le sembianze del cielo.
© Adriana Mirando (immagine presa dal web)
Infausto giorno da cui mi devo guardare scagiona il segreto che cela la mia anima scura. Il peso del vuoto è il mio dolore, ma se mi consegnassi alla morte rivestirei pure le sembianze del cielo.
© Adriana Mirando (immagine presa dal web)
Opera realizzata ad olio 70×100 cm
© Adriana Mirando
Quando
ancora ti
amavo…
bei tempi andati.
© Adriana Mirando
Animo ribelle
come anima selvaggia
ma con nobiltà d'animo.
Forgiato il mio destino
il mio carattere indomito,
ho saputo cavalcare
ombre e passaggi
in sofferenze e acuti dolori,
senza le quali non sarei
come sono.
Distante, archiviato,
per un presente,
per un'attesa...
non è possibile
dedurre, non saprei giudicare.
Perfettamente cosciente
di appartenere
a qualcosa di più grande.
Rimarrà un segreto
tra le mie labbra.
© Adriana Mirando (immagine presa dal web)
L’erba del vicino
sembra
sempre più verde
perché artificialmente
colorata ad arte.
© Adriana Mirando
Quando l’oscurità
si ripiega su di noi,
illuminiamo
con gli occhi profondi
dell’anima.
© Adriana Mirando
Ci facciamo inseguire
da un ego molto distratto
che adora la propria
immagine riflessa,
senza effettivamente
riconoscersi.
© Adriana Mirando
Abbiamo avulso i confini della conoscenza umana, in una lettura più ampia, siamo andati oltre ciò che è conosciuto, senza indebolire la razionale legge della ragione.
© Adriana Mirando
Dall’abbondanza
dell’invidia
la bocca sparla.
© Adriana Mirando
Ciò che è conosciuto
non sempre
è manifesto.
© Adriana Mirando